Il Carnevale di Sciacca è uno dei carnevali più importanti d’Italia, annoverato tra i Carnevali Storici dal Ministero per i Beni e Attività Culturali. È una festa unica, una meravigliosa macchina del divertimento per tutte le età. 4 corsi mascherati di carri allegorici imponenti realizzati in cartapesta, gruppi mascherati con costumi creati ad arte, musiche inedite trascinanti, copioni satirici, ed un ricco programma di eventi culturali, attività collaterali, un village dello street food, un’area per i bambini, un luna park e due palchi per le esibizioni.

Le origini del carnevale di Sciacca, città della provincia di Agrigento, risalgono forse all’epoca romana, quando venivano festeggiati i saturnali ed il loro re veniva sacrificato; o meglio, con più probabilità, al 1616 quando il viceré di Sicilia Pedro Téllez-Girón, III duca di Osuna, stabilì che l’ultimo giorno di festa tutti si dovevano vestire in maschera.
Le prime manifestazioni sono ricordate come una festa popolare, in cui venivano consumate salsicce, cannoli e molto vino; ed il popolo si riversava per le strade, travestito in vari modi. Successivamente furono fatti sfilare i primi carri addobbati alla meglio, che portavano i mascherati sulle sedie in giro per le viuzze della città.
Negli anni venti compare una grande piattaforma addobbata, trascinata da buoi o cavalli, che portava comitive in maschera. Essi recitavano in dialetto locale, seguite da piccole orchestrine improvvisate. Lo stufato, le salsicce ed il vino distribuito rappresentavano già un momento d’incontro e scambio fra compaesani.
Nel dopoguerra i carri vennero intitolati, ed iniziavano a fare chiaro riferimento alle novità del progresso. Stelle filanti e coriandoli incominciavano ad essere lanciati dai carri in movimento, creando un clima di festa, che invogliava i partecipanti a divenire i veri protagonisti di una gioia collettiva.
Dopo pochi anni ancora, la folla in delirio faceva sorgere le prime Compagnie di rivista, venendo anche allestiti carri allegorici sempre più sofisticati che facevano riferimento a temi e personaggi locali in chiave satirica.
Oggi, I carri allegorici e i mini-carri, cui fanno seguito i relativi gruppi mascherati, vengono ideati, progettati e realizzati nei mesi antecedenti la festa, coinvolgendo, sin dai primi preparativi, numerosi abitanti del posto.

Il Peppe Nappa è la maschera ufficiale del Carnevale di Sciacca. A lui ogni anno il Sindaco consegna simbolicamente le chiavi della città fino all’ultima sera di Carnevale, durante la quale il carro che rappresenta Peppe Nappa viene bruciato sancendo la conclusione dei festeggiamenti.

Ogni anno i carri allegorici vengono preparati dalle singole associazioni che si impegnano anche nella realizzazione dei copioni (tematica e storia di ciascun carro allegorico) e nella creazione di inni musicali e balletti, gareggiando tra di loro. La rivalità tra le Associazioni dei Carristi è l’anima del Carnevale; tutte le maestranze fanno a gara per realizzare i prodotti più belli ed apprezzati, per poter vincere il Trofeo del Carnevale e vedere scritto il nome del proprio sodalizio sull’Albo d’oro del Carnevale di Sciacca. La sera del martedì grasso ciascuno dei vari carri con relativi gruppi mascherati, dopo essersi esibiti e ripresi in diretta tv e radio locale, vengono classificati secondo vari criteri (struttura, movimento, inno musicale, copione, ecc.) e viene decretato il vincitore dell’edizione.
Il Museo del Carnevale

Il Museo del Carnevale di Sciacca è un viaggio avvincente attraverso la storia, non solo di una festa, ma di una vera e propria macchina del divertimento per grandi e bambini. Inaugurato nel 2010, conserva al suo interno bellissime testimonianze del Carnevale di Sciacca, tra le quali una collezione di circa 100 plastici storici in ceramica, riproduzioni in miniatura dei carri allegorici che hanno partecipato alle precedenti edizioni della festa.
Attraverso l’ingresso si accede alla galleria fotografica che ospita suggestivi fermo-immagine del Carnevale. A seguire alcuni costumi storici, l’esposizione delle miniature dei carri allegorici, ricostruzioni in cartapesta di prodotti tipici enogastronomici siciliani ed una particolare sezione dedicata alla ceramica locale.